domenica 3 luglio 2016

Un serpente per amico. / A snake as a friend.





Serpente realizzato dai Prigionieri Turchi (POW = Prisoner of War)

Reckless beading -Perline senza paura.
Bracciale realizzato da Adele Rogers Recklies







     Non ho mai amato in modo particolare i serpenti, anzi, quando ero piccola ne ero letteralmente terrorizzata, non sopportando la loro vista neanche  in fotografia, ma recentemente il mio atteggiamento è cambiato e vi racconterò perché.
   Qualche mese fa pascolando su Etsy alla ricerca di tutorial per realizzare delle spirali turche all'uncinetto https://www.etsy.com/shop/RecklessBeading?ref=pr_shop_more mi sono imbattuta in qualcosa che non avevo assolutamente mai visto: bracciali e collane in perline realizzati all'uncinetto , ma... a forma di serpente! Essendo sempre attirata dalle cose insolite ho acquistato immediatamente il libro con le istruzioni per realizzarli.
Pensavo di trovare un semplice libro di istruzioni , e invece ho trovato un meraviglioso libro che raccontava un mondo, purtroppo quasi perduto ormai, ma ancora vivo , come in una Recherche Proustiana, grazie all'amore e alla passione dell'Autrice: Adele Rogers Recklies.






    I never had a particular passion for snakes and even more, when I was a child, I was so afraid by them that I couldn't  look at them neither in pictures, but recently this bad disposition is changed and I will explain why.
Some months ago grazing on Etsy looking for crochet Turkish ropes tutorials, I stumpled in something I had never seen before: beaded crocheted bracelet and necklaces in the shapes of snakes.
https://www.etsy.com/shop/RecklessBeading?ref=pr_shop_more .
I am so interested in unusual and unique jewels, that I immediately bought the book with the instructions to do them. I thought to receive a tutorial book, while I found a wonderful book telling about an old world , sadly nearly lost, but still alive, as in a Proustian Recherche, thanks to love and passion of the Author: Adele Rogers Reclies.





   Il libro mi ha veramente commosso per la infinita passione e amore con i quali Adele ha cercato di ricostruire la storia dei serpenti di perline.
Finalmente la passione unita ad una competenza assoluta, al desiderio di conoscere nei minimi dettagli una storia davvero interessante e così mi è venuto il desiderio di condividerla.
Pertanto mi sono armata di coraggio e ho scritto ad Adele , che anche se è una vera VIB (Very Important Beader) è stata gentilissima e ha prontamente aderito alla mia richiesta di realizzare un'intervista per il mio blog. La sua disponibilità è stata davvero preziosa considerando che non si occupa solo di gioielli di perline, ma è una famosa realizzatrice di costumi per il teatro ed il cinema e per spettacoli di grande rilevanza internazionale come Cats.






I    have been really moved  by the book for the endless passion and love which Adele lavished in trying to reconstruct beaded snakes story. I have really felt a great passion combined to the greatest competence and the desire to know  in all details a very interesting story, so I decided to share it.
I plucked up courage and I dared to write to Adele, who even if is  really a VIB (Very Important Beader) has been extremely kind and quickly agreed to my request to do a little interview. Her kindness has been really precious, because she is not only a great beader , but she creates costumes for international big cinema and theatre events.






Adele, the mother of....beaded snakes!










1) Ciao Adele, come è nata la tua passione per i gioielli con le perline?




    Ho iniziato ad interessarmi ai gioielli con le perline lavorando in un negozio di costumi teatrali di New York. Ero particolarmente affascinata dai costumi che realizzavamo per le rappresentazioni di Broadway, i balletti, l'Opera e il cinema, e le sarte che decoravano i costumi mi hanno insegnato la tecnica dell'Embroidery. Successivamente ho avuto l'occasione di frequentare qualche corso sulla realizzazione dei gioielli.
   Attualmente divido il mio tempo creando costumi all'uncinetto e a maglia per varie produzioni e bijoux con le perline.









Hello Adele could you  introduce yourself, your story, your beading.

I became interested in beaded jewelry while worked in one of the theatrical costume shops located here in New York City.
The beaded costumes that we made for Broadway shows, ballet, opera, and films particularly fascinated me and the beading ladies taught me bead embroidery.
Later, I jumped at the chance to take some beaded jewelry classes.
Now I split my time making knitted and crocheted costumes for various productions and beadwork jewelry.




Bracciali realizzati da Adele





 2) Come è iniziata la tua passione per i serpenti all'uncinetto?




Mi sono casualmente imbattuta nella tecnica dell'intessere le perline con l'uncinetto quando frequentai un corso con Miriam Milgram, una importante maestra di tessuti Balcanici e lei stessa una creatrice di talento di gioielli all'uncinetto.
Abbiamo imparato le basi dei punti all'uncinetto,e Miriam ci ha anche mostrato la sua versione dei serpenti all'uncinetto e perline, realizzati dagli abitanti di alcuni paesi della Macedonia.
Rapidamente ho iniziato ad annoiarmi nel fare solo dei tubi di perline all'uncinetto e così ho iniziato a produrre i miei primi serpenti. Ispirandomi ad una foto di un serpente balcanico che avevo trovato in un libro di Stefany Tomalin, una importante storica inglese specializzata nel mondo delle perline, alla fine riuscii a realizzare il mio primo serpente! Presto mi è stato chiesto di tenere dei corsi per insegnare i serpenti. Gli allievi spesso mi facevano domande e così mi hanno stimolato a fare ricerche sull'argomento e a scrivere il libro sulla storia e le tecniche dei serpenti all'uncinetto.











2) how did you began to be interested in beaded snakes



I stumbled on bead crochet first when I took a class with Miriam Milgram, a leading

scholar on Balkans textiles and talented bead crochet artist herself. We learned the

basic slip stitch crochet in class, but Miriam also showed us her version of the bead

crochet snakes made by villagers in Macedonia. I quickly became bored with just

making bead crochet tubes and started trying to make my own bead crochet snake.

Working from a photo of a Balkan snake that I found in a book by Stefany Tomalin,
a noted English bead historian, I came up with my own snake necklace. I soon had
requests for a pattern, which led to teaching bead crochet snake classes.
Questions from students about the bead crochet snakes made by Turkish prisoners of war in
World War I inspired me to do more research and write Bead Crochet Snakes: History
and Technique, which combines information on antique bead crochet snakes and my
patterns for snake jewelry.









3) come sei riuscita a ricostruire la loro storia?




Innanzitutto devo spiegare che vi sono essenzialmente 3 tipi di serpenti all'uncinetto e perline:



a) quelli fatti dai soldati turchi fatti prigionieri e da civili internati durante la Prima Guerra Mondiale in Europa



b) quelli fatti da civili in regioni come la Turchia, la Grecia e la Macedonia tra le due guerre



c) serpenti più semplici fatti come lavoro a domicilio  destinati ad essere utilizzati come collane.



A fianco di pochi serpenti ancora realizzati fino ad oggi in una specifica prigione in Turchia,  la creazione dei serpenti all'uncinetto ebbe fine intorno al 1960.
I più conosciuti erano i serpenti fatti dai soldati turchi  catturati dagli inglesi e dagli australiani durante la prima Guerra Mondiale nella campagna medio-orientale e così ho iniziato da loro le mie ricerche.
I prigionieri di guerra nei campi in Egitto, Cipro e Salonicco, avevano dei programmi di attività artigianali per tenere occupati i prigionieri. Così i prigionieri maschi producevano questi manufatti che venivano regalati o venduti per guadagnare qualche piccola somma.
Non deve stupire questa scelta perché la Turchia ha una lunga tradizione di lavoro con le perline e l'uncinetto.
I prigionieri intessevano cinture con le perline, borse, serpenti, lucertole, segnalibri ed altri souvenirs.
Come molte altre storie di folclore locale , la storia dei serpenti non era considerata di grande interesse e stava già  cadendo nell'oblio , quando io iniziai le mie ricerche
.Le famiglie dei soldati che portarono a casa al loro ritorno dalla guerra i serpenti non furono così entusiaste come i soldati stessi ,e molti serpenti furono donati ai bambini come giocattoli o chiusi nelle soffitte e dimenticati. Pertanto disponiamo ancora di qualche manufatto originale, ma ormai abbiamo pochi esempi di come esattamente questi serpenti venivano realizzati.
Per ricostruire la loro storia ho dovuto raccogliere materiale da molte fonti diverse, inclusi i diari di soldati che avevano partecipato alla prima Guerra Mondiale.
 Un registro dei campi di prigionia militari in Egitto segnala la vendita di serpenti all'uncinetto.
Altri libri e documenti riportano e analizzano i manufatti.
La mia amica Miriam Migram è stata particolarmente preziosa per il suo lavoro sul campo e la documentazione degli ultimi serpenti all'uncinetto prodotti dai civili in Macedonia.
 Ringrazio anche Jane Kimball, esperta nel  settore dei souvenirs di guerra fatti dai soldati.







3. how did you “rebuild” their story
First I have to explain that there are basically 3 types of bead crochet snakes: those
made by Turkish soldiers taken prisoner in World War I and interned civilian men in
Europe, snakes made by civilians in countries such as Turkey, Greece, and Macedonia
between the two world wars, and less complicated snakes made in a cottage industry
specifically to be worn as necklaces. Aside from a few snakes still made today in a
specific civilian prison in Turkey, the construction of bead crochet snakes died out
sometime in the 1960s.
The bead crochet snakes made by Turkish soldiers captured by the British and
Australians in the Middle East campaign of World War I are the most well-known
examples of the craft, so I started my research there. The prisoner-of-war camps in
Egypt, Cyprus, and Salonika had craft programs to keep the men busy and the Turkish
men made beaded souvenirs to sell for extra money or give as gifts. This was a natural
choice because Turkey has a long history of crochet and bead work. The POWs made
beaded belts, handbags, snakes, lizards, book marks and other such souvenirs.

Like many folk art stories, the history of bead crochet snakes had not been
considered important and was already being lost by the time I started researching
them. The families of the soldiers who brought back beaded snakes from the war were

not as pleased with the gifts as the soldiers were and many snakes were given to

children to play with or locked away in the attic and forgotten. So we had examples of

the craft but not much in the way of how things were done.

I had to gather material from many sources to reconstruct the history of the snakes

including journals of soldiers who served in World War I, a report of the military prison

camps in Egypt that mentions the bead work for sale, other books and documents that

mentioned the bead crochet snakes, and examination of the snakes themselves. My

friend Miriam Milgram was particularly helpful with her fieldwork and documentation of

the remaining civilian-made bead crochet snakes and jewelry in Macedonia as was  Jane

Kimball, an expert in the field of trench art (war souvenirs made by soldiers).


4) In quale paese e quali prigionieri iniziarono la produzione dei serpenti e da chi impararono?

   La produzione dei serpenti all'uncinetto era per lo più limitata ai paesi che avevano costituito l'Impero Ottomano, come Turchia, Grecia e Macedodonia.
 Nei balcani vi è la credenza  che i serpenti siano un simbolo di buona fortuna poiché i serpenti mangiano i topi ed  altri  roditori che distruggono il cibo nelle dispense.  Talora i serpenti si avvantaggiano di questa credenza come quando le donne valacche  della Turchia Europea davano da mangiare ai serpenti lasciandoli entrare e uscire dalle case, ma al contrario altri tagliavano la testa del serpente e la mettevano tra due monete per fare un amuleto contro il malocchio.
Sebbene alcuni prigionieri civili nel 1800 già realizzavano manufatti con le perline, la realizzazione  dei serpenti di perline si diffuse ampiamente durante la Prima Guerra Mondiale, quando i soldati turchi riproducevano la vita selvaggia del loro paese di origine, sotto forma di serpenti e lucertole all'uncinetto.
Oltre al fatto che i serpenti erano una visione familiare in Turchia, i serpenti sono  anche un simbolo di virilità che attirava i soldati che desideravano un souvenir della loro partecipazione alla grande guerra.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, donne civili in Grecia e in alcune zone della Macedonia, facevano serpenti all'uncinetto per uso personale. Per esempio potevano essere usati da danzatori maschi che guidavano delle danze di gruppo o una ragazza intesseva un serpente da regalare al suo fidanzato come una sorta di guardiano della casa.
Altri serpenti più piccoli e con motivi più semplici venivano fatti e venduti come souvenirs.





4. which is the country and which prisoners began to do them and who taught them to do
them

The craft of bead crochet snakes was mostly limited to countries that had been part

of the Ottoman Empire such as Turkey, Greece, Macedonia. There is a belief

throughout the Balkans that snakes are a symbol good luck because snakes eat mice

and other vermin that will destroy stored food. Sometimes the snake benefits from

such a belief, as when a Vlach women of European Turkey would feed a snake and

allow it to leave the house and sometimes the snake suffers when, in another part of

the Balkans, someone would cut off the snake’s head and place it between two coins to

make an amulet against the evil eye.

While some nineteenth-century, civilian prisoners made beadwork items, the

flowering of beaded snakes came during World War I when the Turkish soldiers

reproduced the wildlife in their home country in the form of bead crochet snakes and

lizards. Along with the fact that they were a familiar sight in Turkey, snakes are also a

manly symbol that would appeal to soldiers who wanted a souvenir of their time fighting

in the Great War.

After World War I, civilian women in Greece and parts of Macedonia made bead

crochet snakes for their own use. A beaded snake with a security strap near its head

would be used by the male leader of a line dance or a girl would make a snake to give

to her fiancé as a kind of household guardian. Other smaller snakes with simpler

patterns were made to be sold as souvenirs.

5) anche gli uomini lavoravano all'uncinetto per realizzare i serpenti?

   Vi è una lunga tradizione dei prigionieri civili di produrre oggetti con le perline ed altri oggetti di artigianato durante la prigionia in tutto l'impero ottomano , che continua anche attualmente soprattutto in Turchia.
Mentre ai prigionieri viene insegnato come produrre mobili, tessuti, scarpe, coperte, oggetti d'argento, sono solo i prigionieri che devono scontare lunghe prigionie che imparano il lavoro con le perline e questo riguarda sia le donne , sia gli uomini, anche se non sappiamo in quale percentuale.
Per l'uncinetto con le perline, gli uncinetti vengono tagliati cosicché non possano essere pericolosi.
Vi è verosimilmente solo una prigione in Turchia dove i prigionieri realizzano ancora i serpenti.
Il materiale viene fornito dal personale e i manufatti finiti vengono venduti nei penitenziari, nei tribunali, nei negozi di souvenir, e nei festival.
Il denaro ritorna al prigioniero che ha realizzato il prodotto.
 Ho avuto l'opportunità di acquistare alcuni lavori con le perline fatti da prigionieri nella sede del Ministero della Giustizia ad una conferenza di perline a Istambul in Turchia.

5. if even men and not only female prisoners crocheted snakes

There is a tradition of civilian prisoners making beaded objects and other craft items
while in prison throughout the Ottoman Empire and it continues today mainly in Turkey.
While prisoners are taught to make products like furniture, textiles, shoes, rugs, and
silver items, it is only the long-term prisoners who learn beadwork. That includes both
men and women, although I have seen no figures on the percentage of each. For bead
crochet, the crochet hooks are cut down so that they are not a danger to anyone.
There is apparently only one prison in Turkey where the prisoners make bead crochet
snakes.
Supplies are furnished by the prison system and the finished beadwork items are
sold at the penitentiaries, courthouses, gift shops, and festivals; money goes back to
the prisoner who made the item. I was able to buy some prisoner-made beadwork at
the Ministry of Justice booth at a bead conference in Istanbul, Turkey.




6) quali reazioni suscitano i serpenti di perline nel mondo delle perline?


   La reazione ai serpenti all'uncinetto è stata interessante.
Alcune persone amano questi serpenti, ma la maggior parte delle persone non amano la versione di perline, proprio come provano paura per i serpenti veri. Ironicamente io che ho paura dei serpenti, non sono impressionata dalla versione di perline.
I serpenti antichi mi crearono dei problemi durante un viaggio attraversando Parigi. Avevo alcuni esempi di serpenti fatti dai prigionieri di guerra per una conferenza nel mio bagaglio e un ufficiale della sicurezza passando i bagagli all'RX mi fermò.
 Devo ammettere che la versione di perline dei serpenti , ai raggi X nella valigia, dava proprio l'impressione di avere un serpente morto nel bagaglio!
Fortunatamente l'ufficiale aprendo la valigia si rese rapidamente conto che i serpenti erano di perline!

6. how people consider these snakes in the beading world

Reaction to the bead crochet snakes has been interesting. Some people just love
the snakes, but most people dislike the beaded versions as much as they fear real
snakes. Ironically, I am one of those people who are afraid of snakes but don’t mind
the beaded versions as much.
The antique snakes did get me in trouble once while traveling through Paris. I had
some Turkish POW examples for a lecture in my carry-on bag and the security officer
took one look at the x-ray and stopped me. I must admit that the beaded version did
look like a dead snake in my luggage when it went through the x-ray machine. Luckily,
it only took a quick look in my bag for the security officer to see that the snake was just
made of beads.






   E così questa è la storia dei serpenti di Adele che li ha salvati dall'oblio e ha raccontato a noi e nel suo libro una storia davvero singolare che io trovo davvero bella  e insolita .
 Questo racconto ci parla anche dell'importanza che possono avere le perline nella nostra vita.
Se  prigionieri riuscivano a sopportare una lunga prigionia lavorando con le perline, possiamo ben dire che anche per noi le perline possono essere una  grande consolazione nei momenti difficili.
Però  potreste obiettare: "ma in fondo perché dovrei  indossare un serpente, che oltretutto, magari mi fa pure impressione?!"
Eh i motivi sono tanti.
 Innanzitutto i serpenti sono uno tra i  simboli più antichi della storia dell'umanità.  E la paura ancestrale che suscitano  merita qualche riflessione.
 I serpenti sono un simbolo ambivalente e rappresentano il nostro lato ombra, la parte più istintiva e selvaggia di noi stessi, che però non dobbiamo negare, dobbiamo avere il coraggio di riconoscerla e controllarla per rinascere . Perché se è vero che il serpente è un simbolo di pericolo, la sua singolare caratteristica di cambiare completamente pelle esprime la necessità di una trasformazione nella nostra esistenza per rinascere pienamente consapevoli di noi stessi, armonizzando tutti i reali aspetti della nostra anima.
L'ambivalenza dei serpenti è evidente anche dal fatto che dalla notte dei secoli  è il simbolo dell'arte medica: la medicina può guarire , ma può anche essere un pericolo.


And this is Adele snakes story. She saved them from being forgotten and this story is really unique and wonderful. This story explains us the big role beads can have in our life. If  prisoners were helped by beading in their long years in prison, we can admit that for us too, beads can be of great help in our difficult or hard moments.
But you could ask: why should I wear a snake, considering that I fear them?"
There are a lot of reasons. Snakes are one of the oldest mankind symbols. The ancestral fear they give rise deserves some reflections.
Snakes are an ambivalent symbol and they represent our dark side, our wildest and instinctive side, which must not be denied, but we must have the courage to recognize it to revival.
Because  if it is true that snake is a deadly  danger symbol , its unique peculiarity to shed completely its skin, expresses the necessity of a transformation in our life to revival fully aware of ourselves, armonizing all real sides of our soul.
Snakes ambivalence is evident also in the fact tha they are the symbol of Medicine: Medicine can heal, but can be a danger too.





Se non mi credete... ecco le parole di Jung, il più grande studioso dei simboli dell'umanità:



C. G. Jung  - “Abituati a temere il nostro istinto e le nostre emozioni, abbiamo confinato il simbolo del Serpente in sfere di negatività profonda, dimenticando che tra le tante qualità che esso rappresenta molte potrebbero esser preziose per ravvivare e rinnovare la nostra vita quotidiana e renderla più in contatto con la nostra parte viscerale. Il Serpente come simbolo di trasformazione e rinnovamento è un archetipo di tutte le culture” 

And if you do not believe in me, here are Jung words, the greatest specialist of human symbols:

C.G. Jung_ Used to fear our instinct and our emotions, we have confined the symbol of Snake in deep negativity spheres, forgetting that among the many qualitis its represent, many could be precious to renew our daily life, putting it more in touch with our visceral side. The Snake , symbol of transformation and renewing is an achetype of all cultures"

   Insomma è chiaro che un serpente per amico ci è indispensabile!!!
   It is clear that we really need a snake as a friend!!!



Per conoscere meglio Adele Rogers Recklies  ecco il suo blog
http://recklessbeading.blogspot.it/2009/07/birmingham-uk-day-2-bead-presentations.html